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Sherrington, Charles Scott, sir.

Fisiologo e neurologo inglese. Studiò a Cambridge, a Londra, dove si laureò in Medicina (1885), e a Strasburgo; insegnò Fisiologia a Liverpool (1895-1913) e a Oxford (1913-35). Dopo essersi occupato di batteriologia e patologia, a partire dal 1890 si dedicò alla neurofisiologia di cui, insieme a J.H. Jackson (1835-1911), è considerato il fondatore. In particolare S. svolse ricerche sulle funzioni del sistema nervoso, giungendo a scoprire processi e fenomeni nuovi (innervazione antagonistica, innervazione reciproca, sinapsi, rigidità degli animali decerebrati, ecc.) che influenzarono notevolmente le ricerche neurofisiologiche dei primi decenni del Novecento. Egli, in L'azione integrativa del sistema nervoso (1906), espose la teoria secondo cui il sistema nervoso svolge la funzione di coordinazione spazio-temporale delle azioni umane e animali. I riflessi, che rappresentano gli elementi funzionali del sistema nervoso, stanno alla base di tutte le attività comportamentali attraverso cui un organismo cerca di rispondere agli stimoli ambientali. Le sinapsi, mettendo in contatto tra di loro i neuroni, consentono l'attuazione di un'attività riflessa integrata che permette a un organismo di adattarsi alle diverse stimolazioni ambientali, mantenendosi in equilibrio con l'ambiente esterno. Ne L'uomo e la sua natura (1940) S. collocò le sue teorie sull'attività del sistema nervoso all'interno di un quadro più ampio, mettendole in relazione con elementi di fisiologia e di psicologia. Fu sostenitore della teoria dualistica secondo cui le proprietà della mente non sono riducibili a quelle delle funzioni cerebrali. Nel 1932 fu insignito, insieme a E.D. Adrian, del premio Nobel per la fisiologia e la medicina (Londra 1857 - Eastburne, Sussex 1952).